Il 9 aprile 2008 il Consiglio dei ministri ha varato il Decreto Legislativo n.81 per l'emanazione del nuovo Testo unico
sulla salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro.
Il provvedimento, predisposto dai ministri del Lavoro e della Salute, segnala che nel 2006 i casi di morte sul lavoro sono stati 1250, su un totale di 1 milione di infortuni e che nei primi 2
mesi del 2007 si sono verificati 144 infortuni mortali e 132.972 infortuni. Fra le novità del provvedimento, che interessa tutti i settori e tutti i lavoratori, si segnala l’attenzione ad alcune
categorie di lavoratori le cui condizioni di salute sono spesso poco tutelate o del tutto ignorate. Tra queste troviamo i giovani, gli extracomunitari, i lavoratori avviati con i cosiddetti
contratti interinali, e alcune lavorazioni ritenute pericolose, come ad esempio quelle svolte nei cantieri, che infatti sono tra le principali cause di incidenti e infortuni.
Il provvedimento impone nuove responsabilità alle aziende che ricorrono ai sub appalti. Infatti, sono state introdotte norme che, facendo riferimento all’efficacia dei dispositivi di protezione e alla responsabilità della sicurezza, riconducono la responsabilità degli eventuali infortuni all’azienda appaltante e non più solo a quella sub appaltatrice.
Nell’ipotesi di cui al comma 1, i datori di lavoro, compresi i subappaltatori:
· cooperano all’attuazione delle misure di prevenzione e protezione dai rischi sul lavoro (incidenti sull’attività lavorativa oggetto dell’appalto)
· coordinano interventi di protezione e prevenzione dai rischi cui sono esposti i lavoratori (informandosi reciprocamente per eliminare i rischi dovuti alle interferenze tra i lavori delle diverse imprese coinvolte nell’esecuzione dell’opera complessiva)
· effettuano una "valutazione dei rischi", ovvero un bilancio globale e documentato dei rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori presenti nell’ambito dell’organizzazione in cui essi prestano la propria attività, per individuare le misure di prevenzione e di protezione più adeguate ed elaborare il piano dei provvedimenti ritenuti opportuni per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza.
Le nuove misure di promozione e semplificazione
Le disposizioni prevedono anche un meccanismo premiante per le imprese virtuose capaci di ridurre in modo consistente gli infortuni nelle proprie attività. Una normativa ad hoc individuerà forme e incentivi, come, per esempio, la priorità nell’assegnazione di appalti. Sono previste sanzioni rigorose, un coordinamento per la vigilanza e una campagna di informazione e di formazione. Sono anche previste misure di semplificazione, in particolare per le piccole e per le medie imprese, e sarà previsto il miglioramento del collegamento delle reti informatiche di enti e istituzioni.
Valorizzato, poi, il ruolo della bilateralità tra datore di lavoro e organizzazioni sindacali nella definizione degli aspetti organizzativi e in materia di piani per la sicurezza, anche come supporto ai datori di lavoro per l’adempimento degli obblighi di sicurezza per il miglioramento delle tutele negli ambienti di lavoro.
Il ruolo cruciale della formazione
Un ruolo fondamentale è affidato alla formazione come strumento di prevenzione e di tutela. I contenuti dei flussi informativi devono riguardare:
· il quadro produttivo e occupazionale
· il quadro dei rischi
· il quadro di salute dei lavoratori in termini di infortuni e malattie professionali
· il quadro degli interventi di vigilanza delle istituzioni preposte.
A decorrere dal 2008, per promuovere e divulgare la cultura della salute e della sicurezza sul lavoro, in ogni attività scolastica e universitaria e nei percorsi di istruzione e formazione professionale è inserito uno specifico insegnamento su questa problematica, nel rispetto delle autonomie didattiche e finanziarie e delle disposizioni vigenti e nell’ambito delle dotazioni finanziarie e di personale disponibili.
In sintesi, i tre concetti chiave del nuovo “Testo Unico”, sulla base dei quali devono consolidarsi una maggiore prevenzione, controlli più efficaci e una cultura della sicurezza diffusa, sono:
· riordino
· innovazione
· coordinamento
· semplificazione.
Per scaricare il testo integrale del D.lgs 81/2008, clicca qui .
Il nuovo D.lgs. 81/08 ha introdotto l'obbligo di valutare i rischi psico-sociali in tutti i contesti aziendali e organizzativi pubblici e privati. In ottemperanza all'art. 2087 del c.c. quindi il legislatore ha voluto introdurre un obbligo formale per tutti i datori di lavoro. La valutazione di questa delicata dimensione organizzativa è quasi sempre monitorata da psicologi del lavoro esperti in materia di sicurezza.
Grazie ad una specifica formazione in materia sono in grado di eseguire valutazioni del rischio stress lavoro correlato e adeguare il DVR (documento di valutazione dei rischi) rispetto a quanto previsto dalla nuova normativa di riferimento.
Obiettivi del Modello proposto
Il datore di lavoro che non rispetta l’art. 28 si espone alla sanzione dell’arresto da quattro a otto mesi o l’ammenda da 5.000 a 15.000 euro.
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