Si definiscono “scienze della SALUTE mentale”, la psichiatria, la psicologia e la psicanalisi, ma quando si considerano alcune teorie, riflessioni, assunti del passato si troverà che il concetto di salute è stato interpretato spesso in maniera, oserei dire, originale.
La scienza, la vera scienza, cioè il genuino tentativo di cercare la verità delle cose, serve ad attenuare la sete di conoscenza così caratteristica dell’essere umano.
La falsa scienza, la pseudoscienza, è invece posta al servizio dell’altra “grande sete” dell’uomo: il potere.
Il potere bastonava, mutilava, imprigionava, talvolta bruciava al rogo gli omosessuali o li rinchiudeva; le (pseudo)scienze della salute mentale non si preoccupavano di discutere l’assunto di partenza, e cioè che l’omosessualità fosse una “diversità” che a seconda dei casi diventava perversione, peccato o entrambe, e trascorse molto tempo tentando semplicemente di spiegare l’origine dell’inversione, attuando quello che Szasz (1974) ha definito passaggio dallo stato religioso allo stato terapeutico.